In questo articolo analizziamo il processo di anodizzazione dell’alluminio, le sue applicazioni e perché sempre più professionisti scelgono questo materiale.
Indice dei contenuti:
L’alluminio anodizzato è un alluminio sottoposto a un trattamento elettrochimico chiamato anodizzazione, che trasforma lo strato superficiale del metallo rendendolo più resistente alla corrosione, all'usura e agli agenti atmosferici.
A differenza dell’alluminio naturale, che tende a ossidarsi nel tempo, quello anodizzato presenta una superficie compatta e protetta da un sottile strato di ossido che si forma artificialmente durante il trattamento. Questo lo rende particolarmente adatto a settori dove la durabilità, l'estetica e la resistenza sono fondamentali: edilizia, arredo, automotive, elettronica e architettura.
L’anodizzazione è un processo elettrochimico controllato che modifica la superficie dell’alluminio, aumentando la sua resistenza senza alterare la struttura interna del materiale.
In funzione dell’utilizzo finale, è possibile scegliere tra due principali tipi di anodizzazione: dura o tecnica.
Ognuna ha caratteristiche e destinazioni d’uso ben precise. Vediamole insieme nel dettaglio.
L’anodizzazione sottile, detta anche decorativa, è il trattamento più utilizzato quando si desidera un alluminio esteticamente gradevole ma comunque protetto. Questo tipo di anodizzazione genera uno strato di ossido di spessore contenuto (circa 5-20 µm), sufficiente a garantire una buona resistenza alla corrosione.
Viene impiegata soprattutto in ambito architettonico e di design, dove oltre alla protezione è importante il risultato visivo. Infatti, questo trattamento consente la colorazione della superficie in numerose varianti – dal nero al bronzo, dal blu al rosso – offrendo ampie possibilità di personalizzazione.
L’anodizzazione dura è pensata per applicazioni ad alta sollecitazione meccanica o chimica, dove la resistenza è prioritaria rispetto all’aspetto estetico. In questo caso, lo strato di ossido può raggiungere spessori fino a 100 µm, rendendo la superficie estremamente dura, compatta e resistente all’abrasione.
Questo tipo di trattamento è ideale per settori industriali avanzati come aerospazio, meccanica, oleodinamica, automazione, dove i componenti devono sopportare attriti, urti, agenti corrosivi o ambienti estremi.
L’alluminio anodizzato è estremamente versatile e viene utilizzato in molteplici settori:
Quali sono i vantaggi dell’alluminio anodizzato rispetto all’alluminio non trattato?
Che cos'è l'alluminio anodizzato naturale?
È l’alluminio anodizzato senza colorazioni aggiuntive, con un tipico colore grigio-argento opaco. Offre una finitura uniforme, moderna e professionale.
Come riconoscere l'alluminio anodizzato?
Presenta una superficie liscia, opaca o satinata, priva di graffi o imperfezioni visibili, spesso con un aspetto più “professionale” rispetto all’alluminio grezzo. Al tatto, è più duro e non lascia residui.
Che colore ha l'alluminio anodizzato?
Può variare da argento naturale a nero, bronzo, oro, blu o rosso, grazie alla possibilità di aggiungere pigmenti durante il processo.
Qual è la resistenza dell'alluminio anodizzato?
Molto elevata. L’anodizzazione dura può raggiungere valori di durezza fino a 500 HV, rendendolo adatto a impieghi intensivi, con resistenza a corrosione salina, agenti chimici, urti e abrasioni.
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